23 APRILE, GIOVEDI …

LA FIGLIOLA PRODIGA

Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni, [il comandante e gli inservienti] condussero gli apostoli e li presentarono nel sinedrio; il sommo sacerdote li interrogò dicendo: «Non vi avevamo espressamente proibito di insegnare in questo nome? Ed ecco, avete riempito Gerusalemme del vostro insegnamento e volete far ricadere su di noi il sangue di quest’uomo».
Rispose allora Pietro insieme agli apostoli: «
Bisogna obbedire a Dio invece che agli uomini. Il Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesù, che voi avete ucciso appendendolo a una croce. Dio lo ha innalzato alla sua destra come capo e salvatore, per dare a Israele conversione e perdono dei peccati. E di questi fatti siamo testimoni noi e lo Spirito Santo, che Dio ha dato a quelli che gli obbediscono».
All’udire queste cose essi si infuriarono e volevano metterli a morte.

Un pensiero: 

Papà e mamma, davanti all’esplosione degli ormoni e della passione della giovane figlia, frequentante l’ultimo anno di liceo,  ingiungono una “punizione” esemplare: rimettersi ad accompagnarli a Messa tutte le domeniche, fino all’inizio dell’Università. Chissà se una buona parola sia in grado di  rimetterle la testa a posto. 

La ragazza, con le spalle al muro, decide di “subire” il comando e inizia, con fare annoiato e passivo, a frequentare la Parrocchia.  Qui viene “colpita” letteralmente dalla frase del Vangelo: “è più facile che un cammello entri nella cruna  di un ago, piuttosto che un ricco entri nel Regno di Dio”    parte una geniale intuizione: “applichiamo! Sono stata mandata in Chiesa, ascolto la Parola, e … la metto in pratica! 

Inizia a leggere la Bibbia, rinuncia al Barbecue domenicale di famiglia, si mette a fare volontariato, e, colpo di genio: ritira tutti i soldi del suo conto, messi da parte per pagare le spese del College e li dona tutti alla sua Chiesa, per i poveri: 48.600 dollari!! 

Reazioni:

  1. I genitori, persone molto ricche e borghesemente ineccepibili, reagiscono “a mani legate”: volevano che la figlia cambiasse “grazie a Dio” … non l’avessero mai fatto!: fa entrare i poveri a casa sua, regala abiti che non  indossano più, regala la tenda e il materiale da campeggio che stava impolverandosi sullo scaffale del garage, regala un mucchio di soldi alla chiesa … e tutto con lo spirito di chi voleva applicare alla lettera il Vangelo, redenta dalla Parola, e per proteggere i suoi cari dalla possibilità di non entrare nel Regno dei cieli. 
  2. Il parroco non restituisce i soldi al padre, che tenta di spiegare al reverendo che la figlia “era uscita di testa” …. Gli risponde che non poteva: erano soldi per i poveri,  la ragazza sarebbe andata in missione in Botswana, le sue scelte erano “sacrosante e intoccabili”… (peccato che alla fine anche  il prete fa una figura assai meschina, perché usa i dollari ricevuti per comperare un altare in prezioso travertino da 50.000 dollari, facendola giustamente infuriare!) 
  3. La ragazza alla fine vince: riflette e fa riflettere tutti. Un abbraccio a papà e mamma, continuare   a “non andare in Chiesa”, e frequentare come volontaria la mensa dei poveri: “qui ci sto bene!” … in compagnia dei due genitori, che ritrovano con lei un nuovo equilibrio e una nuova serenità dietro il banco di distribuzione del cibo. 

Perché scrivo questa storia? 

Perché assomiglia a quella dei discepoli e assomiglia alle nostre. 

– Assomiglia alla storia di Pietro, che è TRASFORMATO DALL’ASCOLTO DI GESÚ, totalmente indifferente alla proibizione di insegnare nel Suo nome da parte del Sommo Sacerdote! Qualche giorno prima lo stesso Pietro, ascoltando la parola della serva nel cortile rinnega, a sette facce, il suo Signore; oggi, ascoltando la Parola e l’esperienza vissuta con il Maestro Risorto, non ha più paura. 

Il Vangelo di Giovanni dice che “chi viene dall’alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla secondo la terra!. 

Il linguaggio della terra impaurisce, ostacola, toglie vita, terrorizza e invita a nascondersi. Il linguaggio “che viene dall’alto” oltrepassa, libera, dà vita, rimette in piedi e trasforma i cuori, non agisce per opposizione, ma per completezza:

SI VIVE! Finalmente. 

  • Assomiglia alla nostra storia, raccontando un modo diverso di stare davanti alla Parola. Nel telefilm: I genitori la USANO come nuova strategia pedagogica; la figlia la USA per dare loro una bella lezione; il prete la USA per RIFARE l’altare della Chiesa: un mero artificio rappresentativo che non diventa mai  un’esperienza. Tuttavia la Parola di Dio non è una cosa di cui servirci, bensì un riferimento da “servire”, a un solo scopo: quello di diventare “veri signori” della nostra vita, favorendo, in modo nuovo e definitivo la nostra famosa autorealizzazione e un nuovo inizio per il  nostro cammino!

 Per riflettere:

– Quale (P)parola ispira la mia vita?