XXXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – C

BUONE NOTIZIE (!?)

In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».  Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine». Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo.  Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere.  Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto.  Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita». 

Qualcuno potrebbe contestare: “la Parola Vangelo non significa BUONA NOTIZIA?”. A una lettura veloce non sembra esserci in quello di domenica. In realtà, C’É! Anzi, ci sono addirittura 7 buone notizie che ci possono aiutare ad affrontare quel bailamme di notizie sconcertanti che più che essere una prerogativa della letteratura apocalittica sono l’elenco delle news che vediamo quotidianamente al TG: distruzioni, guerre, rivoluzioni, popoli contro popoli, nazioni che fanno guerra, terremoti, carestie, pestilenze … niente di “originale”. Il problema è come “attraversare e vivere” queste situazioni, che non sono semplicemente la fine del mondo ma il segno che un mondo così non ci sta portando da nessuna parte.

Ecco allora cosa ci risponde il Vangelo, che è anzitutto possibilità di ricevere “Parola e Sapienza”: 1. Non lasciatevi ingannare (pieno il mondo di ingannatori seriali e virtuali!) 2. Non andate dietro a loro (noi Chi seguiamo per avere la vita?) 3. Non vi terrorizzate (difficile, ma il Nome di una speranza può ancora riscattarci) 4. Avrete occasione di dare testimonianza (quali gesti della nostra vita contestano FATTIVAMENTE la puzza delle morte che ci circonda?) 5. Nemmeno un capello del vostro capo vi sarà torto (ossia: “non temete chi provoca la morte fisica, ma chi uccide l’anima” e la voglia di vivere) 6. Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita (quanto vivo consapevolmente questa certezza?).

Insomma, Martin Luther King diceva: “meglio morire da vivi, che vivere come dei morti”. Il Vangelo apre orizzonti di vita, sempre e comunque, a chi gli apre il cuore. E vale la pena, anche se, Gesù ce lo fa capire, il cammino non è sempre facile. Ma l’importante è la meta. Quando invito qualcuno a salire sul Monte Bianco non gli dico: “vieni a percorrere una faticosissima salita?”, ma “vuoi vedere un panorama stupendo?”. Da vivi. Anche quando tutto dice il contrario. Gesù É LA VITA.