GIOVEDI 19 MARZO …

“PRENDI CON TE”

Dal Vangelo secondo Matteo

Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo.
Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.
Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore.

Cari amici, buona giornata! 

Auguri ai tanti Giuseppe che oggi festeggiano il loro onomastico.

Oggi celebriamo la festa di un grande uomo che non ha parlato molto, anzi, il Vangelo non riporta neanche una sua parola, ma ha fatto molto, fatto tutto quello che poteva fidandosi della voce dell’Angelo e del sogno. Giuseppe PRESE CON SE’, ossia, “com-prese”, fece suo, si fece carico, collaborò alla storia della salvezza attraverso i gesti della cura e della protezione che un buon padre mette in atto per le persone che ama. E lo Spirito comincia a diventare carne. 

Giuseppe diventa padre perché il suo gesto permette a altri di vivere, di “essere generati”. 

Giuseppe ci assomiglia, o meglio, noi tutti dovremmo assomigliare a Lui, soprattutto in questi giorni nei quali siamo quasi costretti a “prendere con noi” i destini di tante persone che ci vivono accanto, attraverso i gesti del rispetto e della solidarietà che passano anche dal nostro “stare a casa”, da vivere con immensa pazienza. Chiaro, sembra quasi dispettoso il sole primaverile a dirci: “ma dai, che vuoi che sia, due passetti, magari andando a trovare l’amica o l’amico del cuore?” … Anche Giuseppe si confronta con le voci che vorrebbero far “ripudiare” la sua situazione, ma decide di no, sceglie di allearsi con quella voce che avrebbe iniziato una storia, quella di un Salvatore, diventandone a sua volta, continuamente salvatore. 

Sì, Giuseppe salva il Salvatore. 

Forse lo possiamo fare anche noi. 

Tra noi. 

Per riflettere … 

Quando “mi desterò dal sogno” di questi giorni … che cosa vorrò fare di nuovo? 

Cosa faccio di “costruttivo” in questi giorni di “resistenza” amorevole?