16 MAGGIO, SABATO …

DEVIAZIONI

Dagli Atti degli Apostoli

Percorrendo le città, (Paolo e Timoteo) trasmettevano loro le decisioni prese dagli apostoli e dagli anziani di Gerusalemme, perché le osservassero. Le Chiese intanto andavano fortificandosi nella fede e crescevano di numero ogni giorno.
Attraversarono quindi la Frìgia e la regione della Galàzia, poiché
lo Spirito Santo aveva impedito loro di proclamare la Parola nella provincia di Asia. Giunti verso la Mìsia, cercavano di passare in Bitìnia, ma lo Spirito di Gesù non lo permise loro; così, lasciata da parte la Mìsia, scesero a Tròade.
Durante la notte apparve a Paolo una visione: era un Macèdone che lo supplicava: «Vieni in Macedònia e aiutaci!». Dopo che ebbe questa visione, subito cercammo di partire per la Macedònia,
ritenendo che Dio ci avesse chiamati ad annunciare loro il Vangelo.

Un pensiero…

Le “avventure” dei primi Evangelizzatori, che vedono in San Paolo il “grande capo”, l’Apostolo delle genti, non hanno una grande linearità, anzi! 

A tutta la buona volontà e ai progetti, che con grande diligenza i discepoli cercano di fare, per diffondere la Buona Notizia e la conoscenza del Figlio di Dio, sembra opporsi nientemeno che lo Spirito Santo, quello di Gesù, che, sovente, fa ritenere di dovere cambiare strada e buttare all’aria tutti i sogni e le destinazioni sperate. 

Eppure si va avanti! 

Eppure, a volte, rileggendo la storia, il racconto delle “gesta” degli Apostoli curato da Luca, sembra rivelarci che … non tutti i mali vengono per nuocere, anzi, quelle che sembravano essere delle delusioni si manifestano come fruttuose possibilità di semina e futuro, là dove meno ci si aspettava.

E così la diaspora e le persecuzioni diventano le prime grandi occasioni di evangelizzazione!

Non bisogna avere tanta fantasia per far “parlare” la Parola di Dio alle nostre vite:  anche noi, nei nostri progetti di viaggio e sul percorso precisissimo delle mappe esistenziali, progettate da noi e per noi,  siamo “costretti” a cambiare strada, molto sovente: le cose non vanno come vorremmo; tante potenziali possibilità si rivelano dei fallimenti; la voglia di fare si consuma, e sembra che … boh? Dove andremo?

Paolo ci insegna che il primo annuncio del Vangelo è quello della speranza, che se i “cambi di strada” vengono rimessi nelle mani di Dio, una destinazione si raggiungerà; quello che sembra essere il fallimento dei nostri sogni,  in realtà può diventare occasione opportuna per novità inedite e a volte sorprendenti. 

NOLITE TIMERE, EGO VOBISCUM SUM: Gesù lo dice ai suoi discepoli, lo ripete a noi, tutti i giorni: “non abbiate paura, io sono con voi”.  

Con questa certezza dobbiamo riprendere i nostri a volte strampalati cammini quotidiani, sapendo che, anche quando nuovi INIZI ci sorprendono e non li puoi cambiare, spaventandoci e togliendoci le forze, insieme a Lui, a partire da ogni OGGI,  si possono creare dei nuovi FINALI.