PRIMA DOMENICA DI AVVENTO

Vento di Avvento

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 25«Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, 26mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. 27Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. 28Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina. 34State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; 35come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. 36Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere, e di comparire davanti al Figlio dell’uomo».

VENTO DI AVVENTO. Come una folata di vento o una pioggia che ridà profumo all’aria – profumo che a volte non si ricorda, tanto siamo assuefatti all’inquinamento cittadino – il Vangelo di questa domenica inaugura il periodo dell’Avvento che  ci prende per mano per condurci a celebrare il Natale. E ben venga che Gesù adoperi questo linguaggio esplosivo, sferzante e scoppiettante: il Vangelo è una rinascita, una parola talmente forte, bella e incisiva che non può lasciare indifferenti neanche gli astri del cielo e i nostri personalissimi astri scelti per illuminare, scaldare e orientare le nostre vite, ma che, ogni tanto, hanno bisogno di cambiare le pile … perchè le pile si scaricano, la vita mette continuamente alla prova e  l’energia ha bisogno di essere rinnovata e riconnessa con la sua fonte … altrimenti finisce. Forse se guardassimo con attenzione il display della nostra anima noteremmo che le tacche della batteria sono molto basse, al limite dell’esaurimento.

IL PERICOLO DELL’OBLIO. Gesù, come un buon padre e una buona mamma, che col proprio figlio distratto ogni tanto devono alzare la voce per non farlo incorrere in qualche grave pericolo, nel Vangelo di oggi ci ridice il segreto della nostra rigenerazione: il coraggio dell’attenzione! Sì, il problema del nostro tempo è sempre il solito: siamo distratti, ossia tratti-continuamente-altrove da centomila affanni che ci fanno dimenticare il centro che equilibra le cose della vita. Un po’ di sano timore di crollo non è paura, ma sana adrenalina che rifocalizza i segni della vita che meritano di nuovo di acquisire da parte nostra il loro giusto posto. Gesù non è originale per il linguaggio, basta vedere il Tg per scoprire le stesse cose angoscianti e paurose, ma è originale perchè ORIGINE DI UNA DIFFERENZA! 

LA BUONA NOTIZIA. Il Vangelo infatti è solo e sempre questo: UNA BUONA NOTIZIA. E la buona notizia c’è:Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina”.  Che meraviglia sapere che c’è sempre qualcosa che non passa. Anche se passa il cielo e la terra. Garanzia di custodia, di destinazione buona, di senso in mezzo al non senso. Questo è Gesù e questo è il Vangelo ogni volta! 

LA FINE DI UN MONDO.  Torniamo al Centro perchè le nostre attese (ne abbiamo ancora?)  si trasformino in novità ! Detto liturgicamente: affinché il nostro AVVENTO si trasformi in NATALE. Gesù ci suggerisce come si fa: VEGLIATE IN OGNI MOMENTO PREGANDO! Non è frase per addetti ai lavori, ma invito per chi è impegnato a cercare un perchè: vegliare significa fare attenzione, e pregare significa avere la consapevolezza costante e il desiderio di prendere come compagno di viaggio del nostro tempo il Signore Gesù e la sua Parola.

Questa è la DIFFERENZA. Questo significa incrociare le nostre dita con quelle di Gesù per riprendere nuovamente Dio … nelle nostre mani! … BUON AVVENTO A TUTTI!