VENERDI 3 APRILE …

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, i Giudei raccolsero delle pietre per lapidare Gesù. Gesù disse loro: «Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre: per quale di esse volete lapidarmi?». Gli risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo per un’opera buona, ma per una bestemmia: perché tu, che sei uomo, ti fai Dio».
Disse loro Gesù: «Non è forse scritto nella vostra Legge: “Io ho detto:
voi siete dèi”? Ora, se essa ha chiamato dèi coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio – e la Scrittura non può essere annullata –, a colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo voi dite: “Tu bestemmi”, perché ho detto: “Sono Figlio di Dio”? Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; ma se le compio, anche se non credete a me, credete alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me, e io nel Padre». Allora cercarono nuovamente di catturarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani.
Ritornò quindi nuovamente al di là del Giordano, nel luogo dove prima Giovanni battezzava, e qui rimase. Molti andarono da lui e dicevano: «Giovanni non ha compiuto nessun segno, ma tutto quello che Giovanni ha detto di costui era vero». E in quel luogo molti credettero in lui.

Un pensiero:

Certo che è proprio strano: uno passa la vita a dirti che quello che fai non è destinato al nulla ma ha un senso, passa la vita a dirti e a essere una Parola che vuole riempire di forza i tuoi giorni, passa la vita a dirti che se c’è uno da cui non ti devi mai sentire condannato ma sempre invogliato ad accogliere una misericordia per alzarti è il Padre che è nei cieli, passa la vita per uscire dal sacro recinto per incontrare quelli che stavano fuori: “miserabili, peccatori, lebbrosi, malati, maledetti da Dio … “, passa la vita a toccare occhi che non vedono,   a dare acqua di sorgente a chi è abituato a bere acqua fangosa di pozzanghera, a dare luce a chi si sente nel buio, a essere timida parola di speranza per chi non ne può più, a fare ri-nascere i non ancora nati  (l’elenco continua) e … che cosa fanno? 

Raccolsero delle pietre per lapidare Gesù”. E Gesù lo chiede ai Giudei, ma fa la domanda anche a noi: “per quale di queste opere mi volete lapidare?” … É tremendo l’enigma del male. É tremendo che anche noi, che abbiamo a volte la stridente impudenza di definirci “cristiani” “credenti non praticanti” (ma allora a cosa credi?) ,  dopo anni di spensierata frequenza di Messe domenicali, catechismi, novene, pellegrinaggi e benedizioni Urbi et Orbi … facciamo fuori Gesù.

Perchè mica bisogna prendere le pietre per fare fuori qualcuno. Basta far finta che non esista. Basta ignorarlo. “Fare fuori”, infatti, è il contrario di “dare un posto”. 

Da Natale, ce lo dice il Vangelo, “non c’era posto per loro”, per raccontare una storia di persone. 

“Le tenebre non accolsero la luce” … per essere un po’ più filosofici, come Giovanni. 

E continua la storia … non c’è posto. 

Oggi possiamo farci la domanda: “perché noi viviamo come se Gesù non esistesse (parlo per me, chiaramente, non sto accusando nessuno)?  Cosa ci dà fastidio di Lui? Perché a volte, davanti agli amici, a certe situazioni, la sua presenza è come il suono emesso dalle unghie che passano su una lavagna?”. 

Secondo me se l’è chiesto anche Gesù. Per questo, “ritornò … nuovamente al di là del Giordano, nel luogo dove prima Giovanni battezzava”, cioè dal luogo nel quale inizia il suo ministero pubblico. 

Ogni tanto bisogna tornare nei luoghi dove è iniziato tutto, e chiedersi “perché?” … fa male, tanto male, ma bene, anche bene! 

Insomma, forse c’è una nuova possibilità di partenza, sempre suggerita da Gesù: 

  1. Riscoprire questa cosa: IO non esisto. Esistiamo NOI. Gesù non ha MAI detto di essere Dio, ma solo e sempre FIGLIO DI DIO, ossia, figlio di un legame. Di un Padre. Da solo NON ESISTE.   Lo stesso Gesù “non ci chiama più servi ma amici” (ossia  persone che vivono un legame di elezione, preferenza, amore incondizionato) perché ci ha detto la Parola che ci può salvare. 
  2. Ogni giorno dobbiamo scegliere, ricordarci, dopo il Vangelo, che noi non siamo né figli di Adamo, o “esuli figli di Eva”, ma “ricollocati Figli di Dio”. Ogni giorno dobbiamo scegliere da capo se essere figli del sospetto (Adamo) o della fiducia (Gesù) … 

A partire di qui … tutto il resto.

Posso salutarvi con un suggerimento per oggi? 

Ascoltate una canzone di Renato Zero: TI ANDREBBE DI CAMBIARE IL MONDO?  (clicca sulla parola “Watch”) 

watch

Parla di io, noi, di ritorno al Giordano, di futuro e anche di Coronavirus. 

Un abbraccio e buona giornata! 

Per riflettere: 

  • Per quali opere voglio fare fuori Gesù?
  • Cosa significa per me “rifare posto” al Vangelo, concretamente?