MARIA SANTISSIMA, MADRE DI DIO

Luca 2, 16-21 riflessione guido reni

In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.
Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.
I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.

 

Ieri abbiamo terminato un ciclo temporale con l’immagine di due anziani. Una sorta di conto consuntivo.

Oggi riapriamo il cammino con un bambino che più giovane non si può. Il desiderio di un conto preventivo … Conto, nel senso di “da mettere in conto per la vita” … 

Capodanno, a volte è fonte di preoccupazione … 

Ma le nostre preoccupazioni, sono così vere? 

É proprio vero che non si può fare niente? 

É giusta la nostra indisposizione e la nostra lamentela quasi costante sulla vita?

É giusto pensare la vita sempre a partire da ciò che non abbiamo anzichè da quanto possediamo?

Vi rispondo con le righe scritte da un’amica di una mia amica …

Vi scrivo dal Bénin, stato confinante con la Nigeria. 

Qui il Natale non esiste, non esiste capodanno, non esiste Pasqua, non esistono feste…. C’è la vita di tutti i giorni, sempre la stessa, finché c’è…. E non ha alcun valore agli occhi umani perché se così non fosse non sarebbe possibile che “noi” continuassimo a vivere in condizioni vergognosamente agiate e permettessimo a dei nostri fratelli e sorelle di vivere ogni giorno nella miseria. 

Le informazioni che ci arrivano sono quelle che si vuole fare arrivare e posso anche testimoniare che, per quanto riguarda la Chiesa, il lavoro delle nunziature apostoliche è molto delicato. 

Vi saluto tutti di qui, dove gli africani sorridono sempre e di fronte a qualsiasi dolore (come quello dei genitori che vedono morire i figli perché non hanno soldi per curarli) dicono: “tutti è Grazia”, “Dio farà….”. 

Si, Dio farà… 

Sarà proprio così, allora? 

Forse queste righe ci fanno comprendere che le cose si definiscono in riferimento a quelle relazioni che decidiamo essere costitutive del senso della nostra vita. Noi ci definiamo in base alle mancanze o ai possessi? Viviamo a partire dalla nostra povertà o dalla nostra ricchezza ricevuta da Gesù?

La Parola di Dio ci suggerisce tre nuovi atteggiamenti per potere dare al nostro anno una nuova impronta più umana e progettuale:

1. Salutiamo benedicendoci:  ” Ti benedica il Signore
e ti custodisca.
Il Signore faccia risplendere per te il suo volto
e ti faccia grazia.
Il Signore rivolga a te il suo volto
e ti conceda pace”. Questo ci dice il Libro dei Numeri. Io so benedire o la mia parola è un’eterna lamentela e un continuo sciorinare di negatività? Il Signore ci accompagnerà ogni domenica per ricordarci come dire-bene la vita e il mondo.

2. Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio: la pienezza arriva sempre, solo e soltanto con il figlio. Pienezza di Tempo è la mia decisione di vivere ogni istante “con tutta l’anima, con tutta la forza, con tutta l’intelligenza, con tutto il cuore” … con tutto. La vita passa nel tutto della mia presenza.

3. Scoprire Dio nel reale e nelle cose di ogni giorno: “In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia”. E i pastori, gente feriale e normale, diventano annunciatori della gloria e della presenza di Dio: nell’infinitamente piccolo la dimora dell’Infinitamente Immenso.