PICCOLO LESSICO QUARESIMALE (-6)

PIOGGIA E NEVE 

Come la pioggia e la neve scendono dal cielo
e non vi ritornano senza avere irrigato la terra … 

Sì, lo sentiamo: le pareti del naso sono secche, il respiro asciutto, la terra arida, l’erba un po’ verde un po’ marroncina, a Palermo si fa il bagno al mare e sono tutti felici, ma in realtà … così non dovrebbe essere. Il ciclo delle stagioni dovrebbe avere il suo rigore logico, e il disagio dell’ombrello e delle scarpe idrorepellenti a causa della neve sappiamo bene che sono la premessa della fioritura e della possibilità di frutto per la stagione estiva.

In inverno dovremmo dire  “oggi fa bello” se fa freddo, se piove, se nevica …  Ogni stagione ha un’identità estetica e di identità che il cambiamento climatico imposto dall’uomo ha ormai disconosciuto. 

Ma così … dove arriveremo? 

Potremmo dire così della vita spirituale: quante volte non dedichiamo tempo quotidiano  a quella parola di Dio che è come la pioggia e la neve. Poi però, alla fine della giornata come ci sentiamo? Aridi e spenti. 

Come la terra. E anche noi siamo terra.

Quanto tempo dedico ogni giorno alla lettura della Parola di Dio che, nonostante tutto promette che non tornerà a Dio “senza avere irrigato la terra,
senza averla fecondata e fatta germogliare,
perché dia il seme a chi semina
e il pane a chi mangia”? 

Oggi a che ora mi fermerò per leggere il Vangelo e chiedermi cosa mi dice? 

PICCOLO LESSICO QUARESIMALE …

… E GLI ANGELI LO SERVIVANO  -5

 

É opinione  comune che un signore sia una persona che abbia persone di cui servirsi. 

Gesù è un signore un po’ particolare, perchè anche se si fa servire, non si serve mai di nessuno, ma l’esercizio della sua signoria è dono di libertà, anzichè furto …

Farsi servire dagli Angeli, come meditavamo ieri nel Vangelo,  significa permettere alle forze, alle luci, alle ispirazioni angeliche – e per noi ev-angeliche o di “angel road”, ossia di “angeli di strada” che sono tante persone a noi care, amici, bene-fattori, situazioni che ci fanno pensare e costruire  – di essere i riferimenti a partire dai quali convivere e bilanciare il peso delle nostre giornate e delle bestie che ci sono dentro e attorno a noi. 

Gli Angeli sono anzitutto i messaggeri di Dio, non dimentichiamolo, forse ci ricordano che il nostro compito da preservare con la massima cura non è l’oscurità demoniaca ma lo sguardo che riposa sugli sprazzi di luce che ogni momento ci sono forniti se decidiamo di farci servire da loro, diventando così un po’ più signori di noi stessi. 

Chi sono gli angeli della mia vita? Quanto spazio offro loro? Quanto il V-Angelo è il mio riferimento principale che dà luce al mio buio? 

PICCOLO LESSICO QUARESIMALE … -4

RIMANERE 

Gesù “rimane” nel deserto 40 giorni. Israele ci rimane 40 anni. Quaranta, un numero che “sembra una vita”, infinito, che insomma dice che cosa: che la nostra scelta, il desiderio di stare nell’alternativa luminosa e buona non finirà mai. Riguarda tutti i giorni e tutte le cose che si fanno. Come per Gesù, che per tutta la vita deve decidere come agire per mostrare un Volto di Dio che è anzitutto Padre e Amore … e tutto il resto … non conta. Dà la vita per farlo. E con una certezza: lo Spirito Santo non lo abbandona, ma lo accompagna sempre.

Quali sono le esperienze di vita nelle quali dobbiamo RIMANERE e dalle quali tendiamo a fuggire? Ci ricordiamo, quando “entriamo” per rimanere in qualcosa, di invocare la forza dello Spirito Santo?

PRIMA DOMENICA DEL TEMPO DI QUARESIMA

BIVI

 

In quel tempo, lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».

Il vangelo del tempo quaresimale che inaugura i nostri cammini verso Pasqua è estremamente conciso e significativo, perchè, in poche righe ci mette davanti alla radiografia della nostra vita di discepoli di Gesù.

Mi soffermo su tre espressioni sulle quali lavorare e pregare questa settimana, per chi di noi vuole accogliere il seme della Parola e farlo fiorire nel proprio cammino. 

IN QUEL TEMPO. É un’espressione  per iniziare a leggere il Vangelo, in realtà Marco scrive: SUBITO DOPO. Subito dopo cosa? Subito dopo il Battesimo, Gesù è sospinto dallo Spirito nel deserto per essere tentato da Satana. Ma, ci chiediamo, come può lo Spirito sospingere a vivere una situazione tanto pericolosa? Dobbiamo capirci, non è lo Spirito, e non sarà mai Dio a tentarci, ma la cosa certa è che ogni volta che noi cerchiamo di “vivere secondo lo Spirito di Dio” stiamo pur certi che arriverà, pronta e puntuale la “decisione dell’alternativa”, che il Vangelo chiama tentazione: “voglio andare lì, ma certo che se andassi là” … e, a forza di rimanere sulle domande non partiamo mai, non ci diamo delle risposte e rimaniamo fermi. Quindi direi che la tentazione è segno di “salute spirituale”, ti viene perché hai deciso di seguire Gesù. Puoi stare tranquillo, invece, che se non ti senti mai tentato significa che non hai ancora scelto nulla. 

RIMASE. Gesù rimane nel deserto 40 giorni. Israele ci rimane 40 anni. Quaranta, un numero che “sembra una vita”, infinito, che insomma dice che cosa: che la nostra scelta, il desiderio di stare nell’alternativa luminosa e buona non finirà mai. Riguarda tutti i giorni e tutte le cose che si fanno. Come per Gesù, che per tutta la vita deve decidere come agire per mostrare un Volto di Dio che è anzitutto Padre e Amore … e tutto il resto … non conta. Dà la vita per farlo. 

STAVA CON LE BESTIE SELVATICHE E GLI ANGELI LO SERVIVANO. Dio, nel libro della Genesi chiede ad Adamo di “dare il nome” agli animali che gli venivano presentati. Dare il nome  significa esercitare signoria e paternità. Solo, che dopo pochi versetti, Adamo ed Eva decidono di dare la parola a un serpente per insinuare il dubbio sull’attendibilità  di Dio diventando schiavi della diabolica  persuasione. Gesù non è ingenuo, sa che nel cuore di ognuno ci sono e ci saranno sempre lati luminosi e lati oscuri, bestie e angeli. Non si tratta di rinnegare niente: non siamo bestie e non siamo neanche esseri angelicati. Nostro compito è domandarci come fare a vivere l’equilibro tra queste due dimensioni. Anche questo, ogni giorno, per permettere alle bestie selvatiche di alimentare le nostre passioni buone, ma serviti dagli Angeli che orientano verso la luce e il bene i nostri propositi e i pensieri del cuore. 

PICCOLO LESSICO QUARESIMALE – 3

DIGIUNO

“Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?”. 15E Gesù disse loro: “Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro?

La parola di oggi è DIGIUNO. Noi cristiani l’abbiamo dimenticata. I nostri fratelli musulmani il ramadan lo vivono con estrema serietà, nonostante il caldo e il lavoro pesante del giorno, per noi a volte è una pratica insignificante. Gesù anzitutto lo lega a Lui, ossia, il nostro è un digiuno di persone discepole dello sposo, che vivono patti nuziali, e quando lo sposo non ci sarà più, allora ci saranno i poveri, che staranno sempre con noi. Poveri, di tutti i tipi. La domanda allora cambia. Non chiediamoci più PERCHÉ digiuniamo , ma PER CHI ?  I gesti del Vangelo non ci isolano nei nostri perfezionistici autocontrolli, ma ci espongono alla fragilità del dono, dove la condivisione di ciò a cui rinuncio, se è fatta con amore, viene sempre eseguita “a fondo perduto”. Senza aspettare contraccambi. 

A cosa potrei rinunciare per arricchire qualche persona bisognosa? 

PICCOLO LESSICO QUARESIMALE … una parola al giorno verso la Pasqua – 2

PARENTI 

“Non è piuttosto questo il digiuno che voglio:
sciogliere le catene inique,
togliere i legami del giogo,
rimandare liberi gli oppressi
e spezzare ogni giogo?
Non consiste forse nel dividere il pane con l’affamato,
nell’introdurre in casa i miseri, senza tetto,
nel vestire uno che vedi nudo,
senza trascurare i tuoi parenti?”

La parola di oggi è PARENTE. 

Ho scoperto che deriva dalla  parola latina PARERE, che significa PARTORIRE. 

Quindi, a rigor di logica, solo la madre dovrebbe essere una parente. Eppure, quante persone, ogni giorno, nel bene e nel male “ci mettono al mondo” e davanti al mondo per affrontarlo: madri, padri, cugini, fratelli, sorelle, nipoti … Ci sfidano, ci arricchiscono, ci provocano e ci ammaestrano.… tutti ci interpellano, soprattutto quelli che influenzano la nostra “prossimità”. Grande digiuno rinunciare alla nostra centralità per fare spazio di riconoscimento alla loro presenza. Come dire, l’amore a km0 è sempre più difficile dell’esportazione della nostra carità a migliaia di km di distanza. 

Sto “trascurando” qualche mio parente? Oggi cosa potrei fare per ridare vitalità e senso al legame con loro? 

Buona giornata! 

PICCOLO LESSICO QUARESIMALE … una parola al giorno verso la Pasqua – 1

GIOVEDI 15 FEBBRAIO 

TE

Ispira le nostre azioni, o Signore,
e accompagnale con il tuo aiuto,
perché ogni nostra attività
abbia sempre da te il suo inizio
e in te il suo compimento.

La Parola che può accompagnarci oggi è “Te”, ossia il TU di Dio, quell’origine e quel compimento che, per dirla come D’Avenia, può trasformare il destino in destinazione. 

Cosa vuol dire per me iniziare la mia giornata DA Dio e viverla IN Lui? Oggi proverò a fermarmi per chiedermi: “sono in te o altrove? Sei Tu il mio respiro e la mia ispirazione?” 

Buona giornata! 

QUARESIMA 2024

MERCOLEDI DELLE CENERI

1. Quando pensiamo alla Quaresima pensiamo sempre a un vocabolario che ci riporta agli anni d’infanzia e che oggi non ha quasi più nessun valore. Parole come penitenza, digiuno, sacrifico, preghiera … venivano vissute più come uno sforzo ascetico per guadagnare il paradiso e ingraziarsi Dio, distogliendolo dalla sua ira, che non come possibilità di ritrovare il beneficio di una vita nuova e di una conversione autentica in grado di cambiare se stessi e il mondo, come Dio stesso chiedeva attraverso i suoi profeti:

È forse come questo il digiuno che

bramo,

il giorno in cui l’uomo si mortifica?

Piegare come un giunco il proprio capo,

usare sacco e cenere per letto,

forse questo vorresti chiamare digiuno

e giorno gradito al Signore?

Non è piuttosto questo il digiuno che

voglio:

sciogliere le catene inique,

togliere i legami del giogo,

rimandare liberi gli oppressi

e spezzare ogni giogo?

Non consiste forse nel dividere

il pane con l’affamato,

nell’introdurre in casa i miseri, senza

tetto,

nel vestire chi è nudo,

senza distogliere gli occhi da quelli della

tua gente?

Allora la tua luce sorgerà come l’aurora,

la tua ferita si rimarginerà presto.

Se toglierai di mezzo a te l’oppressione,

il puntare il dito e il parlare empio,

se offrirai il pane all’affamato,

se sazierai chi è digiuno,

allora brillerà fra le tenebre la tua luce,

la tua oscurità sarà come il meriggio.

Ti guiderà sempre il Signore,

ti sazierà in terreni aridi,

rinvigorirà le tue ossa;

sarai come un giardino irrigato

e come una sorgente le cui acque non

inaridiscono.

i chiameranno riparatore di brecce,

restauratore di case in rovina per

abitarvi”.

2. Riscopri il beneficio di Dio in te! Questa è Quaresima e cammino verso Pasqua! E se il primo passo della mia Quaresima fosse: mi rimetto a scoprire i BENEFICI che ho perso nel cammino della mia vita?

Per esempio se dico: rinuncio a fumare, ti diranno: “faccio quello che voglio, perchè lo dovrei fare?” …

Se invece dici:

Se smetti di fumare:

Entro 20 minuti la frequenza cardiaca e la pressione del sangue si riducono

Entro 12 ore il livello di monossido di carbonio nel sangue diminuisce e torna a

livelli normali.

Entro 2-12 settimane la circolazione del sangue migliora così come le funzioni

polmonariEntro 1-9 mesi diminuiscono la tosse e il respiro corto.

Entro un anno il rischio di infarto diventa la metà di quello di un fumatore.

Entro 5-15 anni dopo il rischio di ictus diventa uguale a quello di un non

fumatore.

Entro 10 anni il rischio di tumore ai polmoni diminuisce fino alla metà e si riduce

anche il rischio di tumori alla bocca, alla gola, all’esofago, alla vescica, alla

cervice uterina e al pancreas.

Entro 15 anni il rischio di infarto diventa uguale a quello di un non fumatore.

Inoltre, se smetti di fumare:

a 30 anni si guadagnano almeno 10 anni di vita attesa.

a 40 anni si guadagnano 9 anni di vita attesa.

a 50 anni si guadagnano 6 anni di vita attesa.

a 60 anni si guadagnano 3 anni di vita attesa.

… sarebbe tutt’altra cosa!

E se smettessi di odiare? Se smettessi di perdere tempo? Se smettessi di vivere portando male e seminando zizzania? Se smettessi di essere pettegolo? Se smettessi di … (scegli tu) ? Quali sono le cose che stanno FACENDO MALE e SEMININANO LA MORTE, A ME E ATTORNO A ME? Scrivine 5 e cerca di chiederti come fare con delle azioni concrete a sconfiggerle ogni giorno. Sarebbe bello!

3. PER NOI CHE SIAMO CRISTIANI il Vangelo propone 3 grandissimi percorsi:

VIGILIA, ASTINENZA-DIGIUNO: DIGIUNARE DA CIÓ CHE PORTA ALLA MORTE E SCEGLIERE LA VITA

CARITÁ – ELEMOSINA: RINUNCIA PER UN DONO, CHE SI TRASFORMA IN APERTURA E AMORE (Quaresima di fraternità)

PREGHIERA: MI APRO A DIO, ALLA FONTE DEL MIO RINNOVAMENTO E DELLA MIA CONVERSIONE, mi accorgo che per Lui non ho mai tempo mentre ho sempre tempo per un mucchio di stupidaggini. (Ritiro spirituale domenica in Parrocchia).

Oggi, imponendo il segno della cenere sulla fronte non dirò “ricordati che seipolvere” ma “ricordati che in Dio, TUTTO SEI MENO CHE POLVERE”, e ancor meglio: “ricorda che sei FIGLIO DI DIO e solo in Lui ti troverai, anche se sei solo apparente polvere, perchè nella sue mani anche la polvere si trasforma in vita!” E “la tua cenere è assunta dal segno della croce che sa trasformare il buio in luce e la vita in morte!” …

Ma che bello è! Buon cammino!