LUNEDI 30 MARZO …

Pietre e sabbia

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro.
Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio,
la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo.
Ma Gesù si chinò e
si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani.
Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «
Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».

Un pensiero … 

1. In poche righe c’è la storia del mondo, come sempre, nel Vangelo. 

Posero una donna “in mezzo” (per mettere al centro Gesù e accusarlo come fuori-legge) ma, ancora più in verità: la posero in mezzo per toglierla (e toglierLo) di mezzo! 

Le storie delle accuse –  e potremmo leggere l’intera storia dell’umanità come il risultato di una storia dei giudizi che portiamo dentro i nostri cuori – è antica come il mondo e come la Bibbia: da Adamo, che accusa Eva, che accusa il serpente … per arrivare fino a oggi, lunedì 30 marzo 2020.   Accusiamo “attraverso la legge scritta sulle tavole di pietra” ciò che ci dà fastidio e vogliamo togliere di mezzo. Accusiamo per tacitare un’altra voce che ci ricorda che se c’è un problema, riguarda anche me.   Accusiamo quella donna, sola, nel centro, “colta in flagrante adulterio”. Per tradire un marito, però, ci va un altro uomo! DOV’ERA? Forse nel gruppo dei suoi accusatori: “toglila di mezzo!”.  

Un pensiero che ci fa ricordare che sovente  siamo falsi, ipocriti, cattivi, opportunisti, ingiusti, menzogneri e disonesti. Ma si sa, “occhio non vede, cuore non duole”, così non ci pensiamo più. 

Però, perchè solo la donna è considerata una “puttana” e l’uomo un “donnaiolo”? Forse è puttano anche lui, anzi, senza forse (chiedo scusa per la volgarità, ma “quanno ce vo, ce vo!”).

I giudizi uccidono: sia usando una pietra da lanciare (in modo volgare e popolare), sia usando la Legge sulle tavole di pietra (in modo raffinato, aristocratico e per quelli che avendo i soldi possono “demandare ad altri” i loro atti mortiferi. Qualcuno ama le armi ma non le usa, perchè nella fondina ha le carte VISA, cantava Silvestri).           

2. Vuoi capire il Vangelo di oggi? Rimettiti tu al centro e chiediti quali sono le tue responsabilità. Ma fallo davanti a Gesù che ti (mi) dice: “chi di voi è senza peccato scagli per primo la pietra”. 

Però a noi Gesù dà fastidio, tanto!: “Come si permette, perché ci giudica? Io mi giudico da solo!!!”.

C’è un pregiudizio errato in questo pensiero, perché noi, di solito, pensiamo che i giudizi servano a condannare e uccidere: effettivamente ci insegna così la nostra esperienza. Il Vangelo no, se lo leggiamo attentamente scopriamo che quando Gesù giudica lo fa per un altro motivo: PER LIBERARE E PER SALVARE! Proviamo ad accostarci a Lui, al suo Vangelo con questo spirito, con questa domanda, ogni volta che lo ascoltiamo: “Maestro, cosa mi dici oggi, per liberarmi e salvarmi?”.  Vi assicuro che cambia tutto! 

Ripeto:  non è un giudizio che condanna e uccide; è un giudizio che libera e salva (rileggere lentamente per 10 volte).

3. Questa l’ho letta: “La presenza del Signore Gesù cambia il nostro modo di guardare verso l’altro perché ci aiuta a cominciare e a ricominciare sempre a guardare l’altro partendo da noi stessi: dai nostri bisogni, dalle nostre fragilità, sentendo ogni creatura come parte di noi stessi”.

Buona giornata, vi penso.

Mi mancate!