QUARTA DOMENICA DI PASQUA – C

VOCI E VISIONI … 

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse: «Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono.
Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano.
Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola». 

Chissà perchè in questi giorni mi ritorna in mente quell’espressione adoperata da Giovanni nel libro dell’Apocalisse, quando dice: “mi girai per vedere la voce”? 

Forse il Vangelo dice il senso di questa espressione, quando Gesù, presentandosi come il pastore che conduce le sue pecore ai pascoli della vita afferma: esse “ascoltano la mia voce”. Ascolto è VISIONE di futuro. Perchè noi diventiamo quello che ascoltiamo. Siamo il presente del passato del nostro ascolto. Quando il bambino sente la voce della mamma non sa ancora perchè, ma il suo cuore è pieno di gioia, perchè sa che sta arrivando la presenza che lo accudisce, lo nutre, lo circonda di affetto e di tenerezza. Il suono di questa voce gli è già sufficiente per farlo sorridere, per illuminare i suoi occhi, per fargli tendere le braccia, sa che la voce è rivelazione di chi parla e di chi incontrerà. Anche la Parola di Dio è così: la senti e quando inizi ad accoglierla, ossia, ti giri verso di essa per permettere di raggiungerti, tu inizi a VEDERLA, perchè prende forma, si concretizza, apre il tuo mondo e lo riempie di significato. E il tuo cuore, come quello di un bambino, ricomincia a riempirsi di gioia perchè sai che quella Parola coincide con Colui che la dice: il Signore Gesù. 

Gesù fa una promessa: “io dò loro la vita eterna”. Ossia, Gesù comunica con noi affinché la nostra vita sia custodita e mai distrutta da nessuna forza avversa e nessuna comunicazione ammalata. Noi siamo circondati dalla parole. La nostra mente, quando la nostra bocca è chiusa, ci parla, ci dice tante cose. Alcune parole ci fanno bene, altre ci ammalano. Quella di Gesù vuole essere un DONO DI VITA COSTANTE: quando mi metto ad Ascoltare il Vangelo è come se mi mettessi davanti al sole: per essere scaldato nel gelo del mio cuore, per essere illuminato quando ho la percezione che attorno a me c’è ben poca luce in grado di farlo. 

E infine: “nessuno le strapperà dalla mia mano”. NIENTE! NESSUNO! Non ci sarà mai nulla di perduto. Perchè Gesù e Dio sono UNO, e noi siamo anche uno in Gesù che è in Dio. Niente ci strapperà dalle mani di questo amore che ci viene incontro e vuole proteggerci. Neanche la morte. San Paolo lo aveva capito: “Chi ci separerà dall’amore di Cristo? Forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? “ , risposta: … “in tutte queste cose noi siamo più che vincitori grazie a colui che ci ha amati. Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze,  né altezza né profondità, né alcun’altra creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio, che è in Cristo Gesù, nostro Signore”.

Proviamo a vivere questa settimana IN ASCOLTO, orientati VERSO QUANTO CI DÁ VITA  e SICURI CHE NELLE SUE MANI non ci sarà mai, ma proprio mai, nulla in grado di toglierci la vita. Neanche la morte!