QUINTA DOMENICA DI PASQUA, C

“TU LA SAI, LA GRAN NOVITÁ?”

Dal Vangelo secondo Giovanni

Quando Giuda fu uscito [dal cenacolo], Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito.
Figlioli, ancora per poco sono con voi. Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri».

A volte, sentendo delle parole, dei verbi e delle frasi, mi vengono in mente, in automatico, delle canzoni. 

Oggi davanti al Vangelo, nel quale Gesù dice di dare un comandamento nuovo, mi è venuto in mente un ritornello di una pubblicità di un mobilificio torinese che passava nella televisione in bianco e nero della mia infanzia tra un cartone animato e l’altro. Diceva: “tu la sai, una gran novità, i pellerossa sono in città … (ecc.)!”. A dirla tutta, vedere dei pellerossa e degli indiani attraversare le strade di Torino sì che sarebbe stata una gran novità, ma sentire dire da Gesù che il comandamento dell’amore è nuovo, mi sembra immediatamente un dejá vu … come dire: “che scoperta!”, come se non sapessimo che senza l’amore tutta la vita non ha senso e rinsecchisce in se stessa ritorcendosi come una foglia avvizzita, di quelle che trovi in autunno lungo le strade. Roba che ci lascia quasi indifferenti …

Si sa, ma veramente basta saperlo? No! Forse, PROPRIO NO, e forse quell’aggettivo adoperato da Gesù è ancora il solo in grado di modificare le coordinate di quel mondo SUPER VECCHIO che si basa sulla ripetizione coatta e pilotata di gesti, pensieri e cose che non gli stanno dando più nulla di nuovo, ma anzi, continuano a succhiare quelle poche risorse che, ancora sarebbero in grado di riscattare l’uomo dalla condanna a morte alla quale con sempre più rapidi passi si sta orientando giorno per giorno, chiamandola evoluzione, libertà, tecnologia, rispetto, capitalismo … 

Allora, Il Vangelo è un  manuale d’istruzioni per passare dall’oscurità alla luce; per noi che siamo persi nei meandri degli schemi mentali ripetitivi, Gesù rappresenta la possibilità di una nuova visione del mondo . Spesso questo cambiamento accade quando riusciamo a coltivare un po’ di fiducia nell’esistenza come se noi, a un certo momento ci lasciassimo andare da quello scoglio a cui siamo aggrappati per rivolgere gli occhi dei cuori al suo sguardo.  Diventare più consapevoli significa, un po’ alla volta, diventare più responsabili di ciò che pensiamo e delle parole che pronunciamo… Per capire il Vangelo, è necessario rendersi conto di questo: le parole che Gesù pronuncia sono enormemente intrise di forza, di novità, di presenza di tutte le forze del Cielo che invocate sostengono il desiderio di dare vita alla vita. Se qualcuno ci dirà che vi vorrà bene, può darsi che ciò accada o non accada; se Lui ci dirà di amarci, lo farà sino alla fine: “Gesù, sapendo che era giunta la sua ora di passare da questo mondo al padre, dopo avere Amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine”. 

E Gesù dà questo comandamento dopo essere stato tradito da Giuda.

Il comandamento dice di imparare ad amare COME Dio: ma io, so farmi amare da Lui?

Gesù lo sapeva. Per questo ha deciso di amare così, totalmente. Nietzsche scriveva che c’è sempre follia nell’amore, ma anche che la follia ha le sue ragioni.

Gesù lo sapeva bene, e questa è proprio LA gran novità!