9 APRILE, GIOVEDI SANTO …

OCCHI FISSI

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto: «Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi e proclamare l’anno di grazia del Signore».
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga,
gli occhi di  tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».

Inizia il Triduo Pasquale, cuore dell’anno liturgico, centro di ogni cosa. 

Oggi è il GIOVEDI SANTO,  giorno in cui ricordiamo il dono e l’istituzione dell’Eucarestia – Pane di Vita per il nostro cammino – e l’istituzione del ministero ordinato, ossia di coloro che prendono parte all’Unico Sacerdozio fondante e fondamentale, che è quello di Gesù, annunciando quello che Lui (proprio Lui, anzitutto Lui!) ha fatto e detto per tutti. 

Gesù, che dice ai discepoli di “vivere in memoria di Lui”. 

Quale memoria?

“Portare ai poveri il lieto annuncio,  proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista;  rimettere in libertà gli oppressi e proclamare l’anno di grazia del Signore”, anche nella forma della Chiesa, ossia, di persone che ascoltano, condividono e cercano di vivere il mandato di Gesù. 

Ma soprattutto nella memoria che Gesù non è ancora stato oltrepassato,  ma sta sempre al di sopra di tutto, esattamente come si è rivelato a noi nel Vangelo. 

Oggi, leggendo il Vangelo, su cui dobbiamo ricordare di TENERE GLI OCCHI FISSI, – pena il tradimento del nostro Credo che dice che il Figlio ha rivelato definitivamente il Padre – mi domando che cosa significhi, per me e per noi, (perché tutti coloro che dicono di credere sono “mediatori”  della buona Notizia di Gesù per il mondo) “portare ai poveri il lieto annuncio,  proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista;  rimettere in libertà gli oppressi e proclamare l’anno di grazia del Signore”. 

Cosa significa che il messaggio di Gesù è “lieto”  e non, invece, patetica espressione del machismo,  religioso e  violento, di “superautoproclamantisi” testimoni delle  (proprie) sicurezze pagano-religiose? Non sarebbe piuttosto più giusto servire la speranza che umilmente, ma tenacemente, informa i passi della nostra fraterna quotidianità?

Cosa vuol dire recuperare la vista, se non avere la continua opportunità di “volgere lo sguardo”, di “fissarlo” su Gesù? 

Noi siamo quello che guardiamo, che ascoltiamo, di cui nutriamo le nostre interiora e la nostra interiorità:  il mio sguardo è curato dalle mani di Colui che è venuto per i malati e non per i sani? 

E rimettere in libertà gli oppressi? Proclamare la libertà ai prigionieri? Siamo così vanitosi da pensare di potere comunicare agli altri questa notizia, quando non passiamo neanche un momento a pensare, davanti a Gesù, alla sua luce, quali sono le cose che ci opprimono, ci soffocano, ci impediscono di respirare e inspirare (non basta inspirare, occorre espirare, rinnovare l’aria del cuore, altrimenti si soffoca!)? Siamo noi i primi destinatari del Sacerdote che è  Gesù. Altrimenti andremo verso gli altri in “libertà vigilata e condizionata”, da quel carcere che c’è nel nostro cuore e dal quale non vogliamo assolutamente uscire. Però, ci soddisfa fare delle belle rappresentazioni. Ma le rappresentazioni sono per gli attori, per quelli che si mettono le maschere, ossia i farisei … gli ipocriti. 

Che bello pensare che davanti a Gesù,  invece, abbiamo la possibilità di trasformare e rinnovare proprio queste realtà, di diventare vita un po’ più nuova, vera, nutrita Pasqua da risorti. 

Perchè il Vangelo ci raggiunge in questa speranza. 

Vorrei allora concludere con una postilla: in questi giorni circolano messaggi apocalittici attribuiti alla volontà devastante di Dio che induce la fede a colpi di terremoti e conseguenti liberazioni intestinali, perché a leggerli c’è veramente da “farsela sotto” . Mi chiedo se chi dice e trasmette questi messaggi sia cristiano, perché essere cristiani significa credere che Gesù Cristo è la rivelazione del volto salvifico di Dio. A voi sembra logico che uno ti dica: “se non mi ami ti distruggo!”,  se non vivi per me ti ammazzo!” “se non ti converti mando il terremoto” “se non fai il digiuno ti trito”…?   Non so, non mi pare che siano pensieri secondo il Vangelo e neanche secondo Gesù Cristo, il quale – se ricordiamo la pagina delle tentazioni – davanti a quel perfido personaggio che era il diavolo, non cede alla seducente e dolce suggestione di rivelare il volto del Padre  con i gesti che bypassano la faticosa assunzione del senso della libertà e, soprattuto, la responsabilità di chi ritrova nell’alleanza con Dio, giorno dopo giorno, una direzione  a favore della propria vita, e non una minaccia di morte. Altrimenti, scusate, perchè facciamo Pasqua? Recitiamo? 

Ma i nostri occhi dove li stiamo fissando? 

A meno che Gesù non conti più.

(In questo caso avvisatemi, cambio religione!)

Buon Triduo … con Gesù.