6 APRILE, MERCOLEDÌ …

LUCE SIA! 

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù esclamò:
«Chi crede in me, non crede in me ma in colui che mi ha mandato; chi vede me, vede colui che mi ha mandato.
Io sono venuto nel mondo come luce, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre.
Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché
non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo.
Chi mi rifiuta e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho detto lo condannerà nell’ultimo giorno. Perché io non ho parlato da me stesso, ma il Padre, 
che mi ha mandato, mi ha ordinato lui di che cosa parlare e che cosa devo dire. E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico così come il Padre le ha dette a me».

Un pensiero: 

Leggendo il Vangelo di oggi,  mi è tornata alla mente questa foto che, qualche mattina fa, mentre sorgeva il sole, ho scattato dalla finestra di casa mia. 

Più che spiegare e meditare, oggi vorrei invitarvi a contemplare, ossia a notare con stupore due elementi dell’immagine: il gesto benedicente di Gesù è all’altezza della luce del sole e  della Parola che sorregge con l’altra mano.  

Adesso lo sappiamo, alcuni di noi lo hanno addirittura accettato: Gesù  possiamo sceglierLo come Maestro e Luce per la nostra vita.

La Parola altro non è che il segno della BENE-DIZIONE che Gesù ci offre  come possibilità di luce perenne e costante nel buio della nostra vita:

Io sono venuto nel mondo come luce, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre”. 

Proviamo a fare risuonare nel nostro cuore questa parola, magari quando oggi ci fermeremo due minuti per riavere un po’ di pace nel cuore. Facciamo scendere nel nostro profondo questa convinzione: Gesù desidera solo venire da me per “fare luce” per “essere” la mia luce. 

E poi, l’altra bellissima frase:

non sono venuto per condannare il mondo ma per salvare il mondo

É tempo che ricominciamo a domandarci quanto spazio  ci sia dentro di noi per accoglierne la luminosità, per chiederci se la nostra vita sia una risposta alle tenebre o alla luce, alla morte o alla vita. Proviamo a scendere un po’ nel profondo di noi stessi, ad abbandonarci alla luce di Gesù, a farci abbracciare da questa parola: non sono venuto a condannarti, ma a salvarti, a darti vita, luce e accoglienza!.